Romereports.com – 2015-06-24
It’s called Mirabile Dictu and it’s a Catholic Film Festival promoted by the Vatican. More than 1,000 entries were submitted this year, but only nine made it to the final round. Now they’re bidding for best short film, best documentary and best movie.
NORBERT BLECHAJury “I think it’s wonderful. I’ve seen so far very good movies and the quality as it seems are very good.”
LIANA MARABINIPresident of Film Festival “We’re looking for heroes, stories of faith and hope, especially now because society needs hope.”
The finalists include pieces from six countries, four of them from the U.S. Individual categories include best interpretation and best director. In fact, ROME REPORTS is nominated for best director for its documentary on the life of St. Therese of Lisieux, titled ‘The Secret of Therese.”
There’s also a so called ‘special prize’ which will be granted to a documentary film titled ‘Madonna del Parto.’
LIANA MARABINIPresident of Film Festival “Madonna del Parto is actually painted on the walls of a parish in Tuscany. This film delves into the story of the patrons who saved this painting. They carried out an exceptional restoration.”
The goal of the festival is to promote Catholic films and ease their entry into mass international platforms. The winners will be announced on June 25th.
Radio Vaticana – 23/06/2015
“Mirabile dictu” è il Festival internazionale del cinema cattolico, che si svolgerà a Roma fino al 25 giugno. La manifestazione, sotto l’alto patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, mira a sostenere le opere che promuovono valori morali e modelli positivi. Tredici i film finalisti in concorso nelle diverse categorie. Eugenio Murrali ha chiesto alla regista e presidente, Liana Marabini, come sia nata l’iniziativa:
R. – Nasce da un desiderio di dare spazio e visibilità, in quell’immensa industria che è l’industria del cinema, a un genere molto specifico, il cinema cattolico: vale a dire, un cinema con dei film portatori di eroi positivi e valori morali.
D. – Quindi, un cinema differente?
R. – Sì, direi differente, perché il cinema cosiddetto di successo quasi sempre presenta eroi che sono sì avventurieri, ma in fondo sono eroi negativi. Abbiamo quindi pensato di puntare i riflettori su quegli eroi che ci trasmettono un modello di vita, che si rifanno un po’ a Gesù, perché è Gesù il modello di vita iniziale. Ecco perché questi film – che si svolgono e si producono ognuno nel proprio angolino e nel proprio Paese – avevano bisogno di un palcoscenico su cui potessero essere riuniti. Ogni anno, arrivano sempre più film e questa è una cosa straordinaria. Anche per questa edizione abbiamo ricevuto più di mille film…
D. – Quando voi selezionate questi film cosa cercate?
R. – La scelta è ispirata dal valore che il film può trasmettere: quindi dal suo valore ispirazionale, vale a dire dal suo potere di evangelizzazione. Sono film girati da registi anche importanti, con attori importanti, che mettono le vesti di personaggi che ci ispirano e che ci dicono: esiste qualcosa dopo la morte? La vostra esistenza va modellata in modo che quando arrivate alla fine della vita non abbiate niente di cui rimproverarvi.
D. – In questa edizione vediamo anche uno sguardo ampio sul mondo: la partecipazione internazionale è importante…
R. – Sì, è molto importante. Perché il Festival è internazionale, perché la Chiesa è internazionale. E’ l’unica organizzazione che appartiene a tutto il mondo. Abbiamo film che arrivano dal Libano, dal Paraguay, dalla Corea, dalla Francia, dalla Spagna… Siamo veramente molto contenti. Quest’anno, poi, ogni film presenta una storia di vita. Vorrei citare in particolare “Right Footed” di Nicholas Park, che ci racconta il caso di Jessica Cox, una ragazza nata senza braccia, ma – pensate – la prima pilota con brevetto: ha ottenuto infatti un brevetto e pilota gli aerei senza braccia, usando solo le gambe. E’ anche cintura nera di karate… Abbiamo poi film bellissimi e documentari, sia tra i corti che tra i film per il cinema. “In my Brother’s Shoes” è un cortometraggio che racconta la storia di un soldato americano: desiderava visitare il Vaticano, ma viene ucciso in Iraq. Quando i suoi effetti personali vengono inviati a casa, li riceve il fratello e trova le scarpe. Allora il fratello, per realizzare quel sogno, si mette le sue scarpe e fa questo viaggio in Vaticano dagli Stati Uniti e vede quello che il fratello avrebbe voluto vedere… Sono moltissimi i film. Tutti belli.
D. – Quindi ,storie di fede e di coraggio…
R. – Esatto. Per questo parlo di eroi positivi. Anche quando si nasce meno fortunati, con la fede – tutti questi personaggi hanno una forte fede – si riesce a superare qualsiasi ostacolo.
D. – C’è qualche particolarità quest’anno, qualche novità?
R. – Sì, ci sarà una novità, che sarà una specie di scoop: la comunicherò la sera delle premiazioni. Ma vorrei aggiungere questo: anche grazie al Festival notiamo uno sviluppo importante del film cattolico, a livello di grandi studios. Si è capito che il genere può essere molto, molto soddisfacente: per tutti, sia per chi li produce che per chi li guarda.
D. – Valore significa anche qualità…
R. – Qualità e soprattutto qualità dei messaggi trasmessi. Perché quello di cui oggi la gente ha bisogno sono modelli, sono messaggi che parlino al cuore. Siamo troppo spesso confrontati con modelli fisici di bellezza irraggiungibile o modelli finanziari di gente estremamente ricca. Ma ci sarà sempre uno più ricco o più bello di te… Quindi, abbiamo bisogno di modelli spirituali che sono quelli che mancano e questo tipo di film può assumersi questo ruolo: trasmettere un valore spirituale.
La Repubblica – Roma, 16 giu.Si svolgera’ a Roma dal 22 al 25 giugno la sesta edizione del Festival Internazionale del Film Cattolico (Mirabile Dictu), la manifestazione ideata dalla regista Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docufiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi, nata nel 2010 sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio della Cultura. Sei le categorie in concorso (miglior film, miglior documentario, miglior cortometraggio, migliore attrice/attore protagonista, migliore regista, e Capax Dei Foundation Award), alle quali andra’ in premio il prestigioso Pesce d’Argento, ispirato al primo simbolo cristiano. Fedele alla sua formula, Mirabile Dictu proietta i film in competizione finale per la giuria e i distributori, facilitando poi i contatti diretti tra questi ultimi e i produttori, con lo scopo di portare le pellicole finaliste sul grande e piccolo schermo, nella distribuzione home video e in quella piu’ recente della pay per view e di Internet.
Radio Capital – Roma, 26 giu.Il Festival Internazionale del Cinema Cattolico ‘Mirabile Dictu’, inventato e presieduto dalla regista Liana Marabini, compie sei anni. In questo lasso di tempo le pellicole e la qualita’ dei film presentati sono cresciute di pari passo fino ad arrivare all’edizione 2015 che registra il record di 1.034 opere candidate. Un’edizione conclusasi ieri sera con l’assegnazione dei Pesci d’Argento nella cerimonia svoltasi a Roma nella Pinacoteca del Tesoriere, quando sono stati resi noti i vincitori della manifestazione voluta dalla cineasta Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docufiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi.
I premi sono stati decisi dalla giuria internazionale, presieduta dal produttore austriaco Norbert Blecha e composta da monsignor Franco Perazzolo, del Pontificio Consiglio della Cultura, dalla principessa Maria Pia Ruspoli, attrice, da Michele Navadic, direttore programmazione televisiva (Francia) e dalla produttrice Oriana Mariotti (Italia). Trionfatore della serata, vincitore dei Pesci d’Argento come Miglior film e miglior regia, ‘Felices los que lloran’ di Marcelo Torcida (Paraguay). E’ la storia di Juan, un ragazzo proveniente da una ricca famiglia della capitale paraguayana impegnato solo a divertirsi con gli amici, e’ spinto dal padre a trovare la sua indipendenza. Allettato dal guadagno facile, viene introdotto nel traffico di droga dei quartieri poveri della citta’. Qualcosa pero’ va male: Juan e’ in pericolo. Sara’ padre Mario a cercare di tirarlo fuori dai guai. La vicenda di Juan sara’ il fattore determinante della conversione di suo padre.
Il Pesce d’Argento per l’interpretazione e’ andato a Juan del Santo per il ruolo di Walter Mann in ‘Flow’ (Spagna), la storia di un conflitto interiore e di un viaggio alla ricerca di autenticita’ e liberta’. Per il Miglior cortometraggio prenmiata la regista americana Lucia Mauro per ‘In my brother’s shoes’, sua opera prima. Per il Miglior documentario il Pesce d’Argento e’ andato al film ‘Right footed’ di Nicholas Spark (Usa), l’incredibile storia di Jessica Cox, trentenne americana nata senza braccia a causa di una rara malattia genetica, che nonostante la sua apparente disabilita’ scrive e guida l’automobile, ha conseguito una laurea e due cinture nere di arti marziali, ha imparato a pilotare gli aerei e fa la conferenziera motivazionale. Tutte attivita’ svolte con l’ausilio dei suoi piedi. La Cox era presente alla cerimonia.
Il Premio speciale della Capax Dei Foundation, infine, e’ andato al film che ha inciso maggiormente come mezzo di evangelizzazione: ‘La Madonna del parto, docufiction di Alessandro Perrella (Italia), sullo straordinario restauro per il recupero di quest’affresco ad opera di Piero della Francesca, custodito originariamente in una piccola chiesa non distante da Arezzo (Monterchi) e collocato, dopo il restauro, in una scuola del centro storico del borgo, divenuta cosi’ l’unico museo al mondo con una sola opera d’arte.
(AGI) – Roma, 26 giu.
‘Mirabile Dictu’ e’ cresciuto ed e’ diventato grande. Il Festival Internazionale del Cinema Cattolico inventato e presieduto dalla regista Liana Marabini compie sei anni. In questo lasso di tempo il numero delle pellicole e la qualita’ dei film presentati sono aumentati di pari passo fino ad arrivare all’edizione 2015 che registra il record di 1.034 opere candidate. Un’edizione conclusasi ieri sera con l’assegnazione dei Pesci d’Argento nella cerimonia svoltasi a Roma nella Pinacoteca del Tesoriere, quando sono stati resi noti i vincitori della manifestazione voluta dalla cineasta Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docufiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi.
I premi sono stati decisi dalla giuria internazionale, presieduta dal produttore austriaco Norbert Blecha e composta da monsignor Franco Perazzolo, del Pontificio Consiglio della Cultura, dalla principessa Maria Pia Ruspoli, attrice, da Michele Navadic, direttore programmazione televisiva (Francia) e dalla produttrice Oriana Mariotti (Italia). Trionfatore della serata, vincitore dei Pesci d’Argento come Miglior film e Miglior regia, ‘Felices los que lloran’ di Marcelo Torcida (Paraguay). E’ la storia di Juan, un ragazzo proveniente da una ricca famiglia della capitale paraguayana impegnato solo a divertirsi con gli amici, e’ spinto dal padre a trovare la sua indipendenza. Allettato dal guadagno facile, viene introdotto nel traffico di droga dei quartieri poveri della citta’. Qualcosa pero’ va male: Juan e’ in pericolo. Sara’ padre Mario a cercare di tirarlo fuori dai guai. La vicenda di Juan sara’ il fattore determinante della conversione di suo padre.
Il Pesce d’Argento per l’interpretazione e’ andato a Juan del Santo per il ruolo di Walter Mann in ‘Flow’ (Spagna), la storia di un conflitto interiore e di un viaggio alla ricerca di autenticita’ e liberta’. Per il Miglior cortometraggio premiata la regista americana Lucia Mauro per ‘In my brother’s shoes’, sua opera prima. Per il Miglior documentario il Pesce d’Argento e’ andato al film ‘Right footed’ di Nicholas Spark (Usa), l’incredibile storia di Jessica Cox, trentenne americana nata senza braccia a causa di una rara malattia genetica, che nonostante la sua apparente disabilita’ scrive e guida l’automobile, ha conseguito una laurea e due cinture nere di arti marziali, ha imparato a pilotare gli aerei e fa la conferenziera motivazionale. Tutte attivita’ svolte con l’ausilio dei suoi piedi. La Cox era presente alla cerimonia.
Il Premio speciale della Capax Dei Foundation, infine, e’ andato al film che ha inciso maggiormente come mezzo di evangelizzazione: ‘La Madonna del parto’, docufiction di Alessandro Perrella (Italia), sullo straordinario restauro per il recupero di quest’affresco ad opera di Piero della Francesca, custodito originariamente in una piccola chiesa non distante da Arezzo (Monterchi) e collocato, dopo il restauro, in una scuola del centro storico del borgo, divenuta cosi’ l’unico museo al mondo con una sola opera d’arte. La cerimonia di premiazione di ieri sera ha visto, tra gli altri, la presenza del cardinale Gianfranco Ravasi – presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, dicastero vaticano che fin dalla nascita del premio nel 2010 ha accordato al festival Mirabile Dictu l’Alto Patronato – che in un intervento come sempre dotto ed efficace ha citato Virginia Woolf, che in un’opera minore (‘Camera propria’) sosteneva: “Il cinema dev’essere espressione della bellezza, che ha due tagli: un taglio di gioia e un taglio di angoscia, ed entrambi tagliano il cuore”.
“Il cinema come la letteratura, come l’arte in genere – ha proseguito -, non e’ soltanto felicita’, anzi, se noi dovessimo cancellare il mistero del male, del dolore, della sofferenza, sicuramente il 70 per cento della letteratura svanirebbe, la Divina Commedia per due terzi scomparirebbe. E’ quindi necessario che all’interno del cinema che vuole essere spirituale, religioso, ci sia anche questo groviglio oscuro, questo modo di vivere il male dell’uomo, la colpa (pensiamo a cos’hanno creato attorno a questo grumo oscuro i grandi registi Bergman, Bresson, Bunuel, Tarkovsky, Dreyer), ma certamente anche l’altra dimensione, che e’ quella della luce e della speranza. Non per niente il fondatore del cinema si chiamava Lumiere”.
Al termine della cerimonia, l’ideatrice e presidente del Festival, Liana Marabini, ha annunciato tre nuovi progetti: rassegne dei film del Festival in varie parti del mondo, a iniziare da cinque Paesi europei, rivolte in particolare a programmatori televisivi, broadcaster e distributori; rassegne nelle carceri, partendo da Marsiglia, per arrivare poi a Roma e Milano. Infine, dall’autunno del 2015, il Festival finanziera’ la creazione di scuole nelle carceri minorili per insegnare i mestieri del cinema legati al computer: postproduzione, effetti speciali ed effetti sonori.